giovedì 7 dicembre 2017

Intervista a Lucrezia Scali su "L'amore mi chiede di te"


Voglio innanzitutto ringraziare Lucrezia per la sua disponibilità e per avermi sopportata per la TERZA volta! Vi lascio infatti i link delle precedenti interviste:
Grazie, grazie grazie grazie Lucrezia, ti adoro! 
Ragazze, vi lascio all'intervista
Buona lettura!


Lodoredeilibri7: Ci hai abituate a leggere di animali, ma per i primi due libri i protagonisti erano cani, mentre ora ci troviamo davanti a gatti. Mi parli un po’ di questa scelta?

Lucrezia: Ciao e grazie per questa nuova opportunità. Ormai tutti avranno capito che gli animali sono una costante della mia vita e dei miei libri, mi sento quasi in “dovere” di inserirli nei miei romanzi per far capire il ruolo che ricoprono nella mia vita e l’affetto che possono donare. Per l’apertura di una tisaneria e per la compagnia di una donna anziana, mi sembrava più coerente inserire i gatti. Che poi, a dirla tutta, non sono sempre così tanto solitari come si dice.

Lodoredeilibri7: Ho notato una grande irritabilità del protagonista maschile Enea, con quello che è l’argomento “amore” visto e vissuto dalle donne, mi parli di questo protagonista così cinico?

Lucrezia: Enea è un uomo, e già da qui è spiegata la differenza dell’idea di amore rispetto a quella delle donne. Scherzi a parte, ho cercato di raccontare la storia di un uomo che ha amato tanto, e di quell’amore gli è rimasto qualcosa di buono, ma questo non basta a cancellare le ferite. Ha tante responsabilità, tanti impegni, tanti doveri, che lo portano ad annullarsi come uomo che ha ancora bisogno di essere amato e di amare. Quando una delusione è così grande, o ci si butta in una nuova relazione per colmare quel vuoto o si arriva al punto di “odiare” l’amore, perché lo colleghiamo a qualcosa che ci ha fatto soffrire. Ed Enea scoprirà presto che l’amore ha molti volti, deve solo lasciarsi un po’ andare e guardare al futuro e non al passato.

Lodoredeilibri7: Amando in maniera così smisurata gli animali, non fatico a credere che tra te e la natura ci sia una grande affinità, quindi la domanda è: credi nella forza della natura e in questo caso delle tisane naturali per sentirsi realmente meglio?

Lucrezia: Certo che sì! Non credo che i rimedi naturali possano guarire ogni cosa, ma nelle cose più leggere sono in grado di fare miracoli. Possiedo molte erbe e sto cercando di convertire anche la mia metà ad aprirsi a questo “mondo”, ma lui non è tanto d’accordo… anche se poi gli scappa qualche richiesta di aiuto. Ogni erba è indicata per curare un particolare tipo di problema, e a volte basta davvero poco per ottenere benefici senza assumere medicinali e per depurare il nostro organismo.

L: Ho adorato Isotta, una bambina vispa ed intelligente, mi parleresti di lei?

Lu: Per il personaggio di Isotta ho preso in prestito il nome dalla figlia di una mia amica, e ho cercato di darle qualche spazio per mettere in crisi il nostro papà. Lei è ancora piccola, non può capire tante cose, ma può contare sulla presenza di Enea e dei suoi genitori, e questo le basta per sorridere sempre alla vita e fare le marachelle tipiche della sua età.

L: Voglio parlare di un personaggio al quale hai solo accennato, Luca. Quel fidanzato che ci ostiniamo a vedere perfetto, che poi con il passare del tempo perfetto non era, anzi tutt’altro, ce l’abbiamo avuto tutte. Ecco, Luca però muta, lui non è sempre stato così, o no?

Lu: Molte persone cambiano nel corso del tempo o cambiano per far colpo su una persona. La differenza, credimi, è fondamentale, capire se questo cambiamento sia una conseguenza di mancanze dell’altra persona o se il cambiamento derivi da una maschera per far innamorare una persona e poi, una volta fatto, ritornare all’inizio. Luca si è trovato a scontrarsi con una persona molto diversa da lui e, se all’inizio questa differenza non era così insormontabile, ora è qualcosa che non gli va più bene. Non accetta il dono di Selva e non ama le sue particolarità, la vuole cambiare, vuole toglierle quello che la rende speciale. E questo non è amore.

L:Ovviamente in riferimento al tuo libro, se io ti dicessi che alla fine arriva quell’uomo che ti fa capire perché non ha funzionato con nessun altro, tu cosa mi diresti?

Lu: Direi che è possibile. Credo nel potere dell’amore ma non credo alla formula “e vissero felici e contenti”, non viviamo in una bolla isolata dal resto del mondo, che ci protegge e tiene fuori tutte le difficoltà. La differenza la fa anche la persona al nostro fianco, quella che ci scegliamo e non solo perché ci fa ridere o ha un bel faccino, ma perché, con quella persona, il peso della vita lo si regge meglio. Auguro a tutte di trovare questa persona.

L: Lucrezia ma tu il tuo principe azzurro l’hai trovato? :)

Lu: Non tanto azzurro, ma l’ho trovato. Il nostro rapporto non è stato sempre facile, siamo due teste dure e quando ci scateniamo facciamo un gran casino. Però siamo ancora qui, le litigate e le difficoltà ci hanno rafforzato e a luglio ci sposeremo. Quindi, per tornare al discorso di prima, non cercate la perfezione perché non esiste, ma cercate quella persona che vi fa stare bene, che vi fa sentire speciali.

L: In fondo ogni protagonista ha una sua personale visione delle favole (Disney specificherei), quindi ora vorrei sapere qual è uno degli insegnamenti che “L’amore mi chiede di te” dovrebbe lasciarci?

Lu: Che l’amore è in ogni cosa, è l’elemento che regge in piedi questo mondo. Senza amore non si potrebbe fare niente, neanche la cosa più elementare, o non si potrebbe apprezzare niente perché diventeremo persone insensibili. L’amore è il motore di tutto, e risiede in ogni cosa, basta soltanto trovarlo e farlo nostro. Non siamo nati per restare soli, ed è fondamentale trovare l’altra metà che ci completa e non fermarsi alla pura apparenza o per comodità. Anche questo non è amore.

L: Cosa vorresti dire, in merito a questo ultimo libro alle tue lettrici?

Lu: Trovo sempre difficile il compito di dire qualcosa di più ai lettori, perché sono loro che dovrebbero dire qualcosa a me. Per me è fondamentale sapere cosa pensano gli altri delle mie storie, di conoscere critiche e punti di forza del mio romanzo, perché solo in questo modo ho dei punti di partenza per lavorare a nuove storie. Io posso solo dire che racconto storie “vere”, dove realtà e finzione si mescolano molto bene, dove la gente può immedesimarsi e sognare… proprio perché niente è irraggiungibile.

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