martedì 31 maggio 2016

Intervista a Victory Storm su "Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo"




Lodoredeilibri7:  Da dove ha origine la tua passione per i romanzi d'amore?

Victory: Nasce dalle prime letture di romanzi rosa da ragazzina. All'epoca erano principalmente tutti romanzi storici. Solo molti anni dopo sono passata a quelli ambientati al giorno d'oggi.

Lodoredeilibri7: Ci sono state esperienze personali  tue che ti hanno ispirato la stesura del romanzo?

Victory: Molte. Olivia, la protagonista, ha molto di mio. E il suo rapporto spesso dispettoso e divertente con Devon rispecchia  quello che ho con mio marito, con cui mi diverto a farci i dispetti a vicenda.

Lodoredeilibri7: Un libro che ami?

Victory: Tanti. Tutti quelli che mi fanno sognare, battere il cuore, ridere o portare in una realtà diversa. 

L: Già dalle prime righe ci si accorge che è un romanzo molto divertente, infatti parlo personalmente ma credo sia un’opinione comune, ho riso moltissimo. Rispecchia la tua personalità ciò? Cioè tu sei ironica come Olivia?

V: Credo di sì anche se a volte è un'ironia pungente che può sfociare nel cinismo. Olivia è una ragazza che ha sempre dovuto lottare con le unghie e con i denti per ottenere ciò che desiderava e non ha mai potuto contare sull'appoggio altrui quindi spesso risulta orgogliosa, diffidente e dura... Un po' come me.

L: Perché le biglie?

V: Questo si chiama "escamotage inventato per disperazione". Ahahahahah! In realtà, volevo che Devon trovasse un modo per farla inginocchiare e poi ad un certo punto... Le biglie! Proprio quel genere di oggetto che cadendo si sparpaglia ovunque facendoti lanciare epiteti in lingue diverse mentre cerchi di trovarle per la stanza.

L: Hai una fobia per i ragni?

V: Ce l'avevo. Anche adesso quando vedo un ragno lancio urli in grado di perforare timpani, ma poi tento di riprendermi e da brava animalista vegana, rispettosa della vita, prendo una paletta e con parole amorevoli invito il ragno ad adagiarsi sopra per poi essere lanciato dalla finestra. So che i ragni non volano, ma confido sempre nelle ragnatele volanti in stile Spiderman mentre vola tra i grattacieli.

L: Un po’ di psicologia dei personaggi: la rigidità di Olivia rende il personaggio di Devon più fragile, in più questo suo lato ostile si un po’ contrappone all’ironia del personaggio…

V: Una persona responsabile, decisa, determinata, ambiziosa, che si è fatta da sola, orgogliosa, capace... è normale che renda più fragile e ponga l'attenzione su difetti, invece che sulle dubbie qualità, di Devon. Tuttavia la spensieratezza di Devon, ragazzo abituato alle soluzioni e mai ai problemi, riesce a modo suo a incrinare la corazza di Olivia. L'ironia nasce nel fatto che entrambi hanno le soluzioni a portata di mano per realizzare l'altro e che solo stando insieme possono smussare i loro caratteracci, invece di continuare a farsi la guerra.  Non credo che l'ostilità si contrapponga all'ironia. Semplicemente la rende un po' più cinica o divertente, a seconda della situazione.

L: Devon è un pochino duro inizialmente nei confronti di Olivia, sembra quasi che volesse accentuare ed enfatizzare la distanza tra le due posizioni, cameriera padrone. Tutta questa rigidità aveva il fine di accentuare ancora di più l’amore che sarebbe sfociato poi?

V: Devon e Olivia arrivano da due mondi all'opposto. Questo doveva essere ben chiaro come il giorno e la notte. Tutto il romanzo infatti si snoda tra le varie situazioni che riescono a far incontrare questi due mondi per poi scoprire che a volte l'altra metà si trova proprio al polo opposto. Tuttavia se all'inizio si può dire che "gli opposti si attraggono", alla fine si capisce che solo l'unione e i vari compromessi che saranno disposti a fare, li potrà portare a stare insieme a lungo e a costruire un rapporto solido.

L: Sei italiana ma il tuo romanzo non è ambientato in Italia e l’unico nome italiano è quello di Olivia, la protagonista. Perché?

V: Olivia è un nome usato parecchio all'estero. La storia è ambientata negli Hamptons. Adoro sviluppare le mie storie in posti lontani, inventati da me, in cui le città sono frutto della mia fantasia (anche se quache accorgimento ho dovuto prenderlo per rendere i luoghi reali). C'è un senso di libertà in tutto questo che ambientando la storia in Italia non avrei mai avuto.
In un certo senso, rispetto troppo l'Italia e le sue forti tradizioni per plasmarle a mio piacimento e questo mi frenerebbe troppo durante la stesura della storia.


L: Ma Victory Storm è un nome d’arte? Se sì perché hai preferito un nome d’arte al tuo vero nome?

V: Victory Storm è stato un nome nato quando ho deciso di tornare a scrivere dopo tanti anni di assenza dal mondo della scrittura. Con il mio vero nome ho pubblicato tre libri con tre diverse case editrici, ma poi tutto si è trasformato in una realtà poco soddisfacente. Ho smesso di scrivere, ma poi Victory mi ha dato le forze per tornare a sognare. Un po' come una rinascita.
Sinceramente avevo scelto il nome Victory Storm senza neanche troppa importanza perchè credevo che dopo il primo romanzo, mi sarei di nuovo fermata. E invece...

L: Ho letto che di recente hai cambiato stile di vita diventando vegana. Ammiro davvero le persone che hanno questa forza, mi diresti le motivazioni che ti hanno spinta? A parer mio c’è troppa ignoranza riguardo l’argomento, incontri mai delle difficoltà?

V: Gli animali mi sono sempre piaciuti però non ho mai collegato più di quel tanto il bel pulcino al mio piatto ripieno di omelette e petto di pollo... finchè non ho scoperto che ogni mia azione aveva delle conseguenze. Inizialmente ero sconvolta, però si sa, uno dice: "Mi dispiace tanto per il pollo, ma io l'ho sempre mangiato e mi piace pure". Poi però l'idea della morte non era più l'unica a disturbarmi, ma anche tutto ciò che aveva vissuto quel povero animale dalla sua nascita fino alla sua fine. Ho cominciato così a documentarmi e ho scoperto che la realtà è molto più sconvolgente di quanto pensiamo. Improvvisamente il problema del singolo pulcino si era trasformata in una questione legata all'allevamento intensivo, all'inquinamento, all'effetto serra, al cambiamento climatico, allo spreco di acqua, energie e combustibili... C'è dietro un giro immenso e una ripercussione che sta distruggendo noi, gli animali e tutto il pianeta.
Certo, io da sola non posso cambiare il mondo, ma posso dare il mio sostegno, così sono diventata vegana. Una scelta che ho fatto quasi 4 anni fa e che mi fa stare bene, perchè so che grazie a me qualcuno nel mondo soffrirà di meno e questo mi basta per non avere rimpianti.


L: Torniamo al libro, cosa vorresti dire in merito al tuo romanzo?

V: Spero solo che sia in grado di divertire, emozionare ma anche di mandare un messaggio, quello di non mollare mai e di lottare per i propri sogni senza rimanere bloccati dall'idea di partire da una situazione svantaggiata.

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