lunedì 17 ottobre 2016

Intervista a Lucrezia Scali su "La distanza tra me e te"




Abbiamo intervistato Lucrezia Scali sul suo secondo successo "La distanza tra me e te". Dopo averla già intervistata sul suo primo successo, indiscusso bestseller "Te lo dico sottovoce" (QUI), abbiamo tralasciato le domande iniziali e generali sulla sua vita.
Ecco di seguito l'intervista...




Ciao Lucrezia,
Torniamo a parlare di te e del tuo ultimo successo “La distanza tra me e te”. C’hai già dato modo di conoscerti un po’ grazie alla precedente intervista che ci hai rilasciato, perciò andremo dritte al punto focalizzando tutta la nostra attenzione sul romanzo, speriamo non ti dispiaccia. 


Lodoredeilibri7: Ci sono state anche in questo romanzo esperienze tue che ne hanno influenzato la stesura?

Lucrezia: Ciao, per me è un piacere chiacchierare di nuovo con te. Sì, in ogni storia che scrivo c'è qualcosa di autobiografico e cerco sempre di prendere spunto un po' dalla vita reale. In questo caso il romanzo è nato dopo una chiacchierata con amici, mentre eravamo a confrontarci su alcuni argomenti tra cui Facebook. Ho racchiuso un po' di questi confronti, riflessioni e idee e ho scritto un libro.

Lodoredeilibri7: In questo romanzo non ritroviamo il tuo Bubu (diventato ormai famosissimo), ma due Pastori Australiani, mi interesserebbe molto sapere come mai la scelta proprio di questa razza? Sai ne ho uno in casa e non ti nego che una seppur piccola parte del mio amore per il tuo libro deriva da ciò…

Lucrezia: Bubu è molto triste e si sente messo da parte, ho dovuto spiegargli che non posso sempre inserirlo :) scherzi a parte, non ne possiedo uno ma è una razza che mi ha da sempre affascinato. Un'amica di famiglia ne ha uno e partecipa infatti a delle gare di agility dog, da qui nasce l'idea. Come vedi c'è sempre qualcosa della mia vita reale.

Lod: Spesso, sopra ad ogni capitolo si trova una frase, molto appropriata, espressiva e tutte talmente belle che non ne ho neanche una preferita. Come mai questa scelta?

Lu: In ogni romanzo cerco sempre di differenziarmi dal precedente, mi piace l'idea di non essere prevedibile e di poter regalare al lettore una nuova esperienza di lettura. Ho provato questa scelta e devo dire di essermi anche parecchio divertita, magari sarà qualcosa che replicherò.

Lod: Hai toccato un argomento sicuramente attualissimo ma molto delicato. Non è un segreto che i social network “favoriscano”, o meglio facilitino i tradimenti, ed è uno dei loro lati negativi. Come mai trattare questo argomento tanto spinoso? Da cosa è derivata la tua scelta?

Lu: Come ho risposto prima, la scelta è nata dopo una serata trascorsa tra amici. Facebook è ormai una realtà, e spesso allontana chi non è iscritto e avvicina persone anche molto lontane e diverse tra di loro. Molto spesso mi capita di sentire coppie messe in discussione proprio a causa di Facebook. C'è molta più libertà, la possibilità di chiacchierare con qualsiasi persona e abbattere tutte le barriere. Bisogna imparare a dividere la vita reale da quella virtuale, e soprattutto fermarmi in tempo... mi riferisco a situazioni di possibili tradimenti.

Lod: Non saprei come altro porti questa domanda quindi, da cosa deriva la cecità di Mattia? Possibile che apre gli occhi solo alla fine? È sua moglie, dovrebbe conoscerla meglio di chiunque altro e notarne ogni minimo mutamento!

Lu: Sì sa che gli uomini sono sempre gli ultimi ad accorgersi delle cose, noi donne mandiamo continuamente dei messaggi ma spesso non vengono recepiti. Mattia è concentrato sul suo lavoro, ha dato a Isabel la massima libertà e quindi pensa di renderla felice. Non è egoista, semplicemente a lui va bene quella vita.

Lod: Ho adorato Isabel ma, (cercherò di non spoilerare nulla) la sua ultima scelta non l’ho capita…me la spiegheresti?

Lu: So che ho scritto un romanzo e i lettori si aspettano una favola d'amore, ma questa storia nasce sotto un'altra luce. Ho cercato di raccontare un frammento della nostra realtà, quella dove molti lettori possono identificarsi... quindi Isabel si è trovata di fronte a un bivio: ragione o cuore? Non è facile abbandonare la strada vecchia, più sicura e famigliare, rispetto a una nuova del tutto sconosciuta. C'è stata una lotta continua tra testa e cuore.

Lod: Un po’ di psicologia dei personaggi, il mio adorato Andreas, dopo aver iniziato a dialogare quasi quotidianamente con Isabel ha una reazione (o meglio il suo corpo) drastica, si blocca nei confronti di Regina…

Lu: Sì, Andreas è un libro aperto. Sì è sempre lanciato in mille avventure e ha sempre fatto quello che voleva. Non è mai davvero stato innamorato e la presenza di Isabel lo cambierà. Quando si incontra la persona giusta al momento sbagliato, non riesci più a guardare il tuo "mondo" con gli occhi di prima.

Lod: Il finale di questo libro è stupendo, spettacolare ma poco dettagliato, lascia tutto o quasi tutto in mano al lettore, perché? Cioè avrei continuato a leggere pagine e pagine di questo libro, invece boom fine e io: “noooooooooo”. Una scelta un po’ drastica la tua, un taglio netto, forse troppo (a parer mio)…

Lu: Ero consapevole di non incontrare il consenso di molti lettori, ma ho voluto correre il rischio e seguire la vocina nella mia testa. Proprio perché volevo raccontare una storia più tangibile, non potevo regalare al lettore un finale da "vissero felici e contenti". Il lieto fine c'è ma è un po' alternAtivo e a libera interpretazione de lettore...

Lod: Il tuo personaggio preferito nella storia?

Lu: Sembrerà strano ma non ho un personaggio preferito, e non mi riferisco solo a questo romanzo. Non riesco ad avere una preferenza, perché ogni personaggio è un frammento del mio cuore( anche se si tratta di un protagonista negativo). Non riesco a fare preferenze, per ognuno apprezzo determinate caratteristiche e ne odio altre.

Lod: Cosa vorresti dire ai tuoi lettori?

Lu: Leggete tanto e di tutto. Non fossilizzatevi solo con un genere letterario o con una casa editrice, sperimentate e vivete altre mille vite e visitate altri mille luoghi. Non vi stancherete mai


Grazie Lucrezia per questa splendida intervista che ci hai rilasciato.

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