lunedì 3 ottobre 2016

Intervista a Chiara Trabalza su "Lieve come la neve"



Chiara Trabalza ha risposto alle nostre domande, e noi la ringraziamo infinitamente per questa meravigliosa intervista e per la sua pazienza :)
Grazie Chiara, per averci donato questa opportunità, grazie perchè proprio grazie a te ho conosciuto una persona meravigliosa (anche solo virtualmente) e voglio mandare un mega bacio alle tue due bimbe e vorrei dire ad entrambe che sono molto fortunate ad avere una mamma come te, e lo capiranno ancora meglio quando cresceranno. 
Di seguito l'intervista...
Copertina del
romanzo in questione



Chiara Trabalza
autrice di "Lieve come la neve"
e "Il volo delle lanterne"






Lodoredeilibri7: Da dove ha origine la tua passione per i romanzi d’amore?

Chiara: Sono da sempre una persona molto romantica, emotiva, sognatrice. Sono una di quelle che quando vede un film d'amore si commuove e quando legge un romance ha gli occhi a cuore. Faccio sempre il tifo per il lieto fine in ogni storia. Quindi era inevitabile che i miei libri avessero uno sfondo romantico

Lodoredeilibri7: Ci sono state esperienze tue personali che ti hanno ispirato la stesura del romanzo?

Chiara: Diciamo che ogni mio romanzo prende spunto da elementi reali. In genere traggo ispirazione dalla mia vita... magari da una persona che ho conosciuto, un episodio che ha coinvolto me personalmente, un'amica, un compagno di scuola, un evento particolare della mia vita.

Lodoredeilibri7: Un libro che ami?

Chiara: Io leggo moltissimi libri e mi riesce difficile sceglierne soltanto uno. Posso dirti che mi piace molto Sara Rattaro (che mi ha fatto un bellissimo regalo scrivendo anche una sua recensione dopo che ha letto il mio primo libro "Il volo delle lanterne") e la sua capacità di trattare con semplicità e dolcezza argomenti profondi e delicati. Amo molto Jojo Moyes che riesce sempre ad emozionarmi in ogni suo libro. Mi piacciono anche i libri di Diego Galdino che ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere personalmente e che reputo essere uno scrittore umile e semplice e questa sua semplicità si riflette anche nei suoi bellissimi libri.

L: Nel tuo romanzo, poco dopo l’inizio, si incontra un scena cruda, impattante, un vero e proprio shock, ci spiegheresti perché questa scelta?

C: Ho descritto questa scena perché ancora oggi purtroppo esistono moltissime donne manipolate e soggiogate dagli uomini , quegli stessi uomini che dovrebbero invece amarle e rispettarle. La donna troppo spesso viene trattata come un oggetto e le viene tolto il rispetto che merita. Ethan è il classico uomo che non ama sentirsi dire di no, egocentrico e vanitoso ricorre alla forza perché è troppo vigliacco, egoista e immaturo per lasciare libera Camilla. Essere lasciato dalla sua donna è per lui un disonore e uno smacco che non può tollerare.

L: Quale ruolo occupa la scrittura nella tua vita?

C: La scrittura nella mia vita occupa un ruolo fondamentale, così come la lettura. Non sarei mai diventata una scrittrice se prima non avessi letto così tanti libri fin da quando ero soltanto una bambina. Aver letto tanto mi ha permesso di diventare una scrittrice. Scrivere mi aiuta a viaggiare con la fantasia, mi trasporta in un altro mondo. Scrivere mi consente di esprimere le mie emozioni e di trasmetterle al lettore. Il complimento più bello, quello che riesce sempre a farmi battere il cuore, è quando una lettrice mi dice: "Leggendo il tuo libro mi sono emozionata. Ho pianto e ho riso con i protagonisti immedesimandomi in loro".

L: C’è un personaggio, che per quanto comune è insolito. I bambini solitamente in questo genere di romanzi non compaiono, non esistono, non se ne neanche accenna, ora quindi la domanda nasce spontanea, dato che nel tuo libro una bambina occupa il ruolo principale, perché questa scelta? Non ha reso in qualche modo le cose più difficili per te? (intendo nella stesura del romanzo)

C: I bambini hanno sempre avuto un ruolo importante nella mia vita. Per molti anni ho lavorato negli asili e ho fatto babysitter. Ho due figlie stupende che mi hanno insegnato tante cose. E due piccoli nipoti che sono adorabili. Penso che i bambini ci possono insegnare molto. Anche con i loro silenzi spesso carichi di parole. Viola racchiude tutto questo. I suoi grandi occhi verdi e il suo ostinato silenzio nascondono mille emozioni. Imparare a conoscerla farà di Camilla una persona migliore. Tutti noi abbiamo molto da imparare dai bambini, dalla loro semplicità, dalla loro voglia di vivere, dalla loro capacità di godere di ogni singolo attimo della vita e dal loro saper fare subito pace senza serbare rancore.
C'è una frase di Janusz Korczak che a me piace molto e dice così:
"Dici: è faticoso frequentare i bambini. Hai ragione. Aggiungi: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, scendere, piegarsi,farsi piccoli. Ti sbagli. Non è questo l’aspetto più faticoso. E’ piuttosto il fatto di essere costretti a elevarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Di stiracchiarsi, allungarsi, sollevarsi sulle punte dei piedi. Per non ferirli".

L: Hai voluto per caso un po’ sfatare il mito dell’uomo bello, ricco, sexy e dannato?

C: Diciamo di sì. Anche dietro il ragazzo della porta accanto, semplice e taciturno, si può nascondere un meraviglioso e coraggioso cavaliere in grado di farci innamorare perdutamente. Alcune volte abbiamo l'amore a portata di mano ma non riusciamo ad accorgercene. Basta aprire gli occhi e ascoltare il cuore.

L: Non ho capito il personaggio di Ethan, se il fidanzamento in fin dei conti è reale, perché non accompagna Camilla al funerale, condividendo con lei il suo dolore?

C: Ethan non accompagna Camilla al funerale perché ha altre priorità. E' un uomo di successo che vive per le comodità, il lusso e il suo lavoro. Non ama davvero Camilla o forse la ama a modo suo, con egoismo, come un oggetto da mostrare in pubblico, come una donna piacevole con la quale fare dei viaggi o fare l'amore. Nulla di più. Non gli interessa davvero condividere la vita con Camilla, non gli importa restare accanto a lei durante un triste funerale. Questo è Ethan.

L: Il mutismo di Viola è un po’ snervante (anche se totalmente comprensibile) anche per il lettore, come mai la scelta del silenzio piuttosto che di urla e pianti isterici?

C: Il mio cuore mi ha ispirato questa scelta e ho semplicemente seguito l'istinto. Forse perché anche io da piccola ero una bambina molto timida e piuttosto silenziosa. Non ero una di quelle capricciose che piangeva e urlava. Piuttosto mi chiudevo in me stessa, da sola, in silenzio, cercando di elaborare il dolore o la tristezza che provavo quando succedeva qualcosa di brutto. Non tutti i bambini hanno reazioni eclatanti e vistose. Alcuni preferiscono chiudersi a riccio per cercare di difendersi da ciò che spaventa e fa paura. Proprio come fa Viola. In fondo ha solo bisogno di essere amata e rassicurata, ha solo bisogno di essere capita.

L: Ti piacciono gli animali? Come mai la scelta di far lavorare un ragazzo così dolce, umano e comprensivo, a stretto contatto con gli animali? C’è un messaggio di fondo?

C: Nessun messaggio nascosto e sibillino . Semplicemente io amo molto gli animali. E, cercando un lavoro adatto per Andrea, che è un ragazzo dolce e sensibile, ho pensato che un negozio di animali potesse essere la scelta più giusta.

L: Ho sinceramente trovato la scelta dei genitori di Camilla un po’ egoista ed azzardata, ce ne parleresti?

C: Quella dei genitori di Camilla è piuttosto una scelta d'amore. Loro amano molto Viola ma hanno dei problemi di salute e sanno di non potersi occupare pienamente di una bambina così piccola. Camilla in fondo è pur sempre la zia, è giovane, ha un suo appartamento e l'affido sarebbe stato solo temporaneo, per qualche mese, finché i nonni non si fossero organizzati meglio. Il loro non è un gesto per scaricare Viola ma è solo un modo per cercare di darle una vita più serena possibile.

L: L’idea dell’amica immaginaria è semplice e geniale allo stesso tempo, come ti è venuta? Forse anche tu avevi un’amica immaginaria da bambina?

C: Come ho già detto precedentemente Viola rispecchia molto me da bambina. Anche io spesso mi sentivo sola e così mi ero creata degli amici immaginari, proprio come Viola.

L: La presenza invadente e totalmente inaspettata di Viola travolge la vita di Camilla come un tornado, per farle poi comprendere che non sempre i cambiamenti sono negativi e che seppur difficoltosa la vita, dopo l’arrivo di un bambino, può diventare più bella della precedente. Ma inizialmente Camilla ha un comportamento tutt’altro che materno e amorevole con la bimba, forse era dovuto anche al fatto di dar sfogo alla rabbia repressa che covava contro la sorella?

C: Camilla si è ritagliata un suo spazio nel mondo con molta fatica, ha conquistato con le unghie e con i denti la sua libertà, il suo lavoro, il suo appartamento. Ritrovarsi una bambina tra i piedi all'improvviso non è certo una passeggiata per lei, soprattutto se è la figlia di quella sorella che lei odia e che l'ha ferita così tanto. E' naturale che all'inizio Camilla provi rabbia e un certo distacco da Viola. Ogni cambiamento in fondo richiede una buona dose di coraggio, di rischio e di adattamento. Non è facile cambiare la propria vita e fare un salto nel buio. Ma alla fine dopo ogni temporale torna sempre il sole e così avviene anche nella vita di Camilla.

L: Lo stile di vita agiato di Ethan aveva inghiottito Camilla, è davvero così facile secondo te, vendersi o meglio mutare, cambiare, riuscire a sconvolgere la propria vita, per una manciata di soldi, un po’ di lusso e una vita che altrimenti mai ci si potrebbe permettere?

C: Camilla non si è fidanzata con Ethan per il lusso o per i soldi. Lei era davvero innamorata di lui, o almeno credeva di esserlo fino a quando Andrea non le ha aperto gli occhi. Dopo la delusione e il dolore dovuto a sua sorella, dopo essere andata via di casa, si è ritrovata sola e sperduta, col cuore a pezzi, in una nuova città, senza nessun appoggio e nessun amico. Camilla è semplicemente troppo sola e troppo bisognosa di una carezza per accorgersi che Ethan è solo un egocentrico, un presuntuoso, un egoista e che non è l'uomo adatto a lei. Si appoggia a lui credendo di trovare l'amore e invece commette un errore.

L: Ti piace cucinare?

C: Sì, adoro cucinare. Soprattutto dolci, biscotti e torte. Semmai dovessi rinascere, in un'altra vita, vorrei assolutamente aprire una mia piccola pasticceria davanti al mare. Mare e dolci, le mie passioni.

L: Hai dei figli? E nel caso in cui tu non ne abbia hai nipotini che sono buone forchette?

C: Ho due figlie, le mie due stelle, le mie due ragioni di vita. Eppure sapessi quanto mi hanno fatto disperare da piccole per mangiare anche un solo cucchiaio di pasta! Ero davvero avvilita. Non mangiavano quasi niente. Eppure io sono una buona forchetta. Mangio di tutto e mangio tantissimo. Adesso però crescendo hanno cambiato abitudini e sono diventate due buone forchette anche loro. Anzi adesso ho il problema opposto perché mangiano troppo e non sanno regolarsi. Tutte e tre siamo particolarmente ghiotte di pizza. A casa nostra la pizza non manca mai.

                                                                               

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Ti ringrazio per questa bella intervista e per avermi dato la possibilità di parlare un po' di me e del mio nuovo libro "Lieve come la neve". Grazie a te e al tuo splendido blog!

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