sabato 7 ottobre 2017

RECENSIONE: Nessuno nasce pulito




TITOLO: Nessuno nasce pulito

AUTORE: Michele Nigro

EDITORE: Youcanprint

PUBBLICATO: 2017

PAGINE: 346

PREZZO: €23,00

PREZZO e-book: €3,99


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DESCRIZIONE

La raccolta intitolata “Nessuno nasce pulito” contiene poesie esperienziali. La singolare titolazione prende spunto dalla condizione embrionale, “sporca”, di ogni lirica nascente che con lentezza, dopo un lavoro di analisi interiore da parte dell’autore e di limatura del testo, giunge al lettore nella versione pubblica, “pulita”: egli, il lettore, può solo intuire il percorso intrapreso dal poeta, farlo proprio senza l’urgenza dell’interpretazione. Si tratta di una “raccolta di formazione”: elencate in ordine alfabetico, per interrompere la consequenzialità cronologica tra i vari componimenti, le poesie selezionate rappresentano folgorazioni e intermittenze della mente con cui il poeta registra stati mentali, impressioni, epifanie appartenenti al suo vissuto. Sono un “manifesto esistenziale” in cui riconoscersi e farsi riconoscere. È una poesia urbana, quotidiana, che non ricerca una lingua pura, panica e arcaica; non insegue la tradizione. La parola utilizzata in questa raccolta non è una mimesi della realtà né del parlato. È una voce autentica, che adopera slittamenti di senso e si pone contro la linearità sia geometrica (la posizione della scrittura nello spazio del foglio) che di pensiero.



RECENSIONE

“Nessuno nasce pulito” è una raccolta di poesie che offre al lettore un panorama stupendo. Lo scrittore ci mette in guardia fin da subito, definendo queste delle “poesie esperienziali”, facendoci capire come lui interpreta la poesia. Immaginate ora un papà, un fidanzato o un amico, che vi prende per mano per iniziare un viaggio. Avete presente, no? Bene Michele ha fatto la stessa cosa con ogni lettore che ha avuto in mano il suo libro, l’ha preso per mano e l’ha invitato a proseguire il viaggio con lui.
Vi svelo subito la poesia che mi ha più colpita, è intitolata “Il viaggio” ed io l’ho sentita in qualche modo mia, l’ho adorata.
Un’altra chicca che ho trovato molto interessante riguarda i riferimenti, suggestivo quello di Nelson Mandela, mi ha interdetta (positivamente ovviamente). Vi dico la verità, l’ho apprezzato per la semplicità genuina, per il linguaggio originale e per aver lasciato da bravo scrittore la sua impronta personale, che si evidenzia in maniera molto chiara.
Si tratta di poesia articolata in prosa libera, che ne esalta a mio modesto parere la musicalità e fluidità, riuscendo a far leggere un libro di poesie in maniera avida e feroce anche a chi come me (e me ne vergogno) predilige sempre altri generi letterari.
Vi abbraccio
C.

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