venerdì 23 settembre 2016

RECENSIONE: Proibito


TITOLO: Proibito

AUTORE: Tabitha Suzuma

EDITORE: Mondadori

PUBBLICATO: 25/01/2011

PAGINE: 360


PREZZO: €16,00











TRAMA

Lochan ha quasi 18 anni, è chiuso e solitario. Maya ne ha 16, è molto sensibile e più matura di quello che la sua età richiederebbe. Sono fratelli, e hanno altri tre fratellini più piccoli da accudire: Kit, Tiffin e Willa, la loro ragione di vita e la loro preoccupazione più grande da quando il papà li ha abbandonati per una nuova famiglia e la mamma ha iniziato a bere e si è trovata un altro uomo. I giorni passano e solo una cosa ha senso: essere vicini, insieme, legati, forti contro tutto e tutti. Per Maya, Lochan è il migliore amico. Per Lochan, Maya è l’unica confidente. Ma cosa succede quando il vortice dei sentimenti ti trascina verso un’attrazione fatale? Se il legame diventa così stretto e subentrano l’attrazione fisica, la passione, la gelosia, la dipendenza? Un bacio, un momento di passione e poi la catastrofe è inevitabile. 


RECENSIONE

Lei: Maya ha 16 anni, è molto sensibile e più matura di quello che la sua età richiederebbe.

Lui: Lochan ha quasi 18 anni, un genio silenzioso e incompreso che vive nel suo universo privato.

Segni particolari? Sono fratelli, e hanno altri tre fratellini più piccoli da accudire: Kit, Tiffin e Willa, la loro ragione di vita.

Quando ho letto la trama di questo libro sono rimasta basita, ho pensato sarà la classica schifezza, in fondo parliamo di incesto tra fratelli. E invece no. L’autrice è stata così brava da trattare questo argomento con un lato del tutto delicato, dolce e pieno d’amore.
Come si evince dalla trama, stiamo parlando di una famiglia in cui i genitori sono praticamente assenti, padre che scappa via abbandonando cinque bambini alle cure di una ‘madre’, che è troppo presa a bere e dall’ultimo uomo della sua vita.
Abbiamo di fronte questi due protagonisti che si prendono cura dei fratelli più piccoli, e non si lamentano mai, sono dei genitori per loro, e li accudiscono in tutto. Sono talmente tanto la loro ragione di vita che si annullano per loro, in fondo potrebbero anche uscire e fregarsene, ma si sacrificano in tutto pur di tenere la famiglia unita.
Nel corso del libro, ovviamente, non sarà tutto rose e fiori, anzi. Saranno proprio queste sciagure che porteranno i due fratelli maggiori ad avvicinarsi sempre più. Fino a quando non capiranno di essersi sempre amati, parlo di un amore che va oltre all’amore tra fratelli.

Mya
“In fondo, dipende tutto da quanto uno sia disposto a sopportare,
da quanto uno riesce a stringere i denti. Stando insieme,
non facciamo male a nessuno; stando separati, ci consumiamo”.

Sapete cosa mi ha stupita davvero? Che l’autrice in certi punti esprime un amore così dolce, che a volte riesce a farti dimenticare che sono fratelli, che stanno commettendo qualcosa di completamente sbagliato e illegale. Riesce a immergerti in quelli che sono due persone così buone, ma nello stesso tempo così forti da tirare avanti. Ad un certo punto volevo prenderli e abbracciarli, rassicurarli che tutto sarebbe andato nel verso giusto.  Anche se questo non succederà.

Lochan
 “Ogni volta che sono lontano da Maya mi sento incompleto…
o peggio. Mi sento una nullità, come se non esistessi
affatto”.


 Sarà proprio questo amore immenso che Lochan ha nei confronti della sua famiglia, e di Maya che lo porterà a sacrificarsi, tenterà fino alla fine di prendersi cura di loro.
che posso dirvi? È un libro che mi lascia ancora oggi, a distanza di giorni dalla lettura con una punta di dolore e rabbia. Dolore per il finale, che davvero non mi sarei mai aspettata (perché in fondo credo sempre nel lieto fine), e rabbia per una madre e un padre che abbandonano i propri figli al loro destino come se non contassero niente.
Non voglio andare nel dettaglio con questa recensione perché penso sia un romanzo che diventa personale, nel senso che a me ha trasmesso quello che ho cercato di scrivere qui, ad altri può trasmettere schifo, orrore, rabbia, dolore, e tanto altro.
Affrettatevi a leggerloooooo! E fatemi sapere cosa ne pensate…
Come sempre, alla prossima…

Eleonora 

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