TITOLO: Storia di una ladra di libri
AUTORE: Markus Zusak
EDITORE: Sperling
& Kupfer
COLLANA: Pickwick
PUBBLICATO: 03/11/2015
PAGINE: 563
PREZZO: €14,00
TRAMA
E' il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è con il fiato
sospeso. La Morte non ha mai avuto così tanto da fare, ed è solo l'inizio.
Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger
raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e
confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato
dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un
segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con
sé.
Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di
Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro
l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben
presto si fa più esperta e temeraria; prima strappa i libri ai roghi nazisti
perché “ai tedeschi piaceva bruciare le cose. Negozi, sinagoghe, case e libri”,
poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le
volte che ce n'è uno in pericolo.
Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si
fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un
ebreo in cantina,il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo.
E, al contempo, più vasto.
RECENSIONE
Premetto che non ho visto il film, ma mi aveva incuriosita tutta
la pubblicità che ne veniva fatta. Così è arrivato lui in estate, per il mio
onomastico, e me ne sono innamorata dalle prime righe.
All'inizio della lettura mi sono trovata un po' spiazzata perché
non si riesce a capire chi sia il narratore, ma appena la Morte, si proprio
lei, si rivela, il ritmo diventa incalzante.
Mi ha affascinato la personificazione della Morte e che
addirittura narri l'intera storia, è un fatto insolito e fa vedere tutto da una
prospettiva diversa perché, diciamolo, chi si è mai messo nei panni della
morte?
Il libro inizia con la Morte che racconta il suo lavoro, un lavoro
che non è facile, lo dice lei stessa, e nella Germania nazista del 1939 aveva
un gran lavoro da svolgere. Si ricorda che proprio in quel periodo ha
incontrato Liesel per la per la prima volta, l'ha vista rubare il primo libro.
Per la ladra aver trovato quel libriccino è come aver trovato un
tesoro, un balsamo per l'anima. La sua vita è già difficile a 10 anni quando
deve fuggire dalla sua casa, lasciare la madre e insieme al fratello andare da
una famiglia adottiva, gli Hubermann, per scappare al nazismo. Nel gelido
inverno il fratello non ce la fa, ed è proprio vicino alla sua tomba che la
bambina trova il primo libro.
Grazie al padre adottivo impara a leggere, e grazie alle parole
dei libri tiene in vita un ebreo che la sua famiglia tiene nascosto in cantina.
La bambina impara da subito a coltivare l'amore per i libri che
saranno per lei un rifugio per scappare da tutto ciò che la circonda: i soldi e il cibo scarseggiano, la scuola è difficile,
viene derisa dai compagni per via del suo bassissimo livello di istruzione,
inoltre la notte ha continui incubi.
Liesel salva i libri, soprattutto quelli in pericolo. E alla fine sono loro a salvare lei.
Liesel salva i libri, soprattutto quelli in pericolo. E alla fine sono loro a salvare lei.
Anche se Liesel è la protagonista principale, ci sono altri
personaggi che ruotano intorno a lei: il padre adottivo è la figura più
ricorrente, è colui che le insegna a leggere e a scrivere, ma soprattutto la
aiuta a creare dei legami affettivi. Rudy, l'amico che abita nella stessa
strada, con cui vivrà molte avventure e che l'aiuterà nei furti, e Max, l'ebreo
che si nasconde in cantina, con cui creerà una bellissima amicizia.
Ci sono continui flashback e anticipazioni che fa la Morte per
spiegare meglio la vita della famiglia Hubermann, ma grazie alla narrazione
scorrevole non si fa fatica nella lettura, anzi secondo me è proprio grazie a
questo che il lettore rimane incollato alle pagine.
Libro molto commovente (non vi dico quante lacrime ho versato) che
ci ricorda le violenze del Nazismo, che vengono descritte con gli occhi di
Liesel.
Consiglio la lettura a tutti, soprattutto a chi ama la leggere
perché sa trasmettere la capacità che hanno i libri di nutrire lo spirito.
Leggetelo, leggetelo, leggetelo!
Federica Becherucci
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