giovedì 5 maggio 2016

RECENSIONE: Come prima

TITOLO: Come prima

AUTRICE: Maria Venturi

CASA EDITRICE: Rizzoli

COLLANA: I libri di Maria Venturi

PUBBLICATO: 01/03/2011

PAGINE: 282

PREZZO: 7,65€
(in promozione su Mondadori Store a 2,65€ per tutto il 2016)









TRAMA
Cinque anni fa. Teresa ha 19 anni, è bellissima, non le interessano i soldi o il potere, eppure fa la escort di lusso. Talmente irresistibile da poter scegliere: non basta pagare per andare con lei. La sua carriera finisce all'improvviso quando la moglie e il figlio dell'affascinante primario con cui è a letto fanno irruzione nella stanza. Teresa si ritrova per strada, seminuda, sotto la pioggia, persa nel ricordo di un lontano dolore. Un uomo la copre con una coperta: è Jacopo, il figlio trentenne del primario, e i suoi occhi sono pieni di pietà.
Oggi Teresa e Jacopo si sono sposati sei mesi dopo quell'incontro. Il loro amore assoluto è stato messo a dura prova dalle circostanze della vita: i guai giudiziari della famiglia di Jacopo, con cui lui ha rotto i ponti, le sue frustrazioni professionali, la grave malattia della figlia più piccola, un tradimento, l'ombra del passato di Teresa. Hanno avviato le pratiche di separazione, ma un tragico incidente li spingerà a mettersi in discussione, a rispondere a tutte le domande che non si erano mai posti, a interrogarsi su ciò che conta davvero e che costituisce la loro essenza profonda. E l'essenza del loro amore.


RECENSIONE


La storia raccontata in questo libro, non è la solita storia d'amore facile o che trova qualche ostacolo sporadico e di poco conto, è una storia d'amore nata da un colpo di fulmine di fatto sbagliato. È la storia travagliata e sofferta, di una famiglia, di una ragazza Teresa e di suo marito Jacopo.
Ho iniziato a leggere questo libro e non sapevo cosa aspettarmi, non avevo letto la trama, il titolo non mi affascinava anzi mi lasciava indifferente e la copertina non è delle più felici, quindi cosa mi ha attratto di questo libro?
Perché vorresti farcelo comprare se sei la prima a dire proprio che non ti ispirava?
Perché mi sono dovuta ricredere su tutto! Quella copertina è semplicemente perfetta ed espressiva, il titolo più che appropriato e il racconto sbalorditivo. Certo la prima sera che ho aperto questo libro, sono rimasta abbastanza sconvolta, cioè le prime pagine di questo libro sono di un’umanità, una tristezza e una malinconia, da avere un impatto sul lettore mostruoso. Ho proprio avuto la sensazione di avere un peso sul cuore e avrei voluto continuare a leggere per tutta la notte pur di alleggerirlo, ma anche perché nonostante quell’inquietudine che mi aveva trasmesso, aveva qualcosa per cui valeva la pena leggerlo. La seconda sera, l’ho aperto con un altro spirito e mi ha di nuovo meravigliata, è stato così per le restanti (poche) serate che l’ho avuto tra le mani, una continua sorpresa. La storia è bellissima, la scrittura scorrevole e coinvolgente, i personaggi fantastici. Già Teresa è affascinante sia come ragazza che come personaggio, il suo carattere e soprattutto la sua forza mi hanno portata a fare già dall’inizio il tifo per lei che aimè ha dovuto sempre lottare contro i mulini a vento. Dopodiché i suoi puntigli, la sua testardaggine e quelle amare consapevolezze mi hanno portata a rivedere me stesse nella protagonista. Cosa dire di Jacopo Nardi, un uomo forte ed estremamente debole, l’ho adorato dall’inizio quando ha deciso di ignorare del tutto la madre per aiutare Teresa, perché “lui per lei avrà sempre un plaid”.
Spendo una parola anche per Ada, Filippo e la madre di Jacopo. Quest’ultima ha avuto tutta la mia disapprovazione, sia come madre che come donna, guadagnandosi la mia indifferenza. Filippo Nardi è il classico uomo che ha preferito accontentarsi di una donna ricca e cercare ovunque “l’amore”, se così vogliamo dire… A nonna Ada e ai suoi consigli tutta la mia stima. Quella saggezza nel saper riconoscere i propri errori e saper chiedere scusa, e i suoi trucchetti che mi hanno fatta ridere, semplicemente perché veri.
Ci sono verità e verità, basta pensarci un po’ e decidere quale raccontare.
Questo libro è drammatico, ma soprattutto e principalmente all’inizio, muta in psicologico poi. Non era il mio genere, ma è talmente bello che vorrei, con le mie parole, farvi capire che merita davvero di essere letto.
La parte drammatica è trattata con sapienza ed io sono riuscita a stento a trattenere le lacrime, la parte psicologica non è mai pesante.
Lo consiglio a chi non ha paura di sapere e non ha paura di vedere le cose così come sono. Lo consiglio a chi ha voglia di qualcosa di più della solita storia d’amore.

Buona lettura

C

Nessun commento:

Posta un commento