domenica 13 marzo 2016

RECENSIONE: Hunger games


TITOLO: Hunger games

AUTORE: Suzanne Collins

EDITORE: Mondadori

COLLANA: Oscar grandi bestsellers

PUBBLICATO: 13/05/2013

PAGINE: 370

PREZZO:  €13,00










TRAMA

Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience.



RECENSIONE

Devo confessare che prima di leggere questo libro ho guardato il film ad esso ispirato, che certamente non mi è soltanto piaciuto, mi ha lasciata con il fiato sospeso fino alla fine.
Come spesso accade, il libro è anche meglio del lungometraggio. Narrato in prima persona dalla  protagonista, ci dà l'accesso ad un mondo terrificante che l'autrice sa rendere talmente reale da farci arrivare ogni sensazione, ogni sentimento con una forza disarmante.

Katniss non è la protagonista più simpatica del mondo, questo è vero, è introversa, inflessibile, complicata, ma di certo la sua storia potrà far apprezzare il suo modo di essere e quello che farà una volta finita in un'arena nella quale uccidi o vieni ucciso. Non ho trovato nulla di scontato nella sua avventura, né nel mondo descritto dalla Collins, di certo l'idea di base è chiaramente ripresa da altri romanzi, ma tutto l'annesso è davvero originale.

Sono rimasta piacevolmente sorpresa dall'anima dei personaggi, dalla forza innegabile di alcune scene che, si nota chiaramente, sono state scritte con il cuore, mi sono sentita proiettata anche io nell'arena degli Hunger Games ed ho provato l'ansia di Katniss a pochi secondi dall'inizio dei giochi.

E' un libro scorrevole che può essere anche crudo e, a differenza di molti altri distopici che mi è capitato di leggere ultimamente, questo qui ha un suo perché, ha una vita propria ed una plausibilità inquietante perché rimanda ai reality show tanto popolari al giorno d'oggi, ma una versione di questi degenerata che ricorda un po' gli antichi duelli dei gladiatori al Colosseo, spietati, brutali, con tanto di belve (estremamente futuristiche).

Dimenticavo che l'autrice ha trovato in tutto questo caos anche lo spazio per inserire (sapientemente) una storia d'amore che può lasciare con un po' d'amaro in bocca, ma che a mio parere è fondamentale per la riuscita di un finale che farà trattenere il fiato.

Che altro dire?
A me è piaciuto, l'ho adorato e sono stata impaziente di tuffarmi nella lettura del seguito che, vi avverto fin da ora, assumerà sempre di più un sapore politico, cosa che secondo me è logica, consequenziale alla trama di questo primo libro della trilogia, ma proprio per questo interessante e coinvolgente.

Voi che amate le distopie e non avete ancora letto Hunger Games, che cosa aspettate?


Buona lettura

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