martedì 23 febbraio 2016

RECENSIONE: Le notti di Salem

Titolo: Le notti di Salem.

Autore: Stephen King

Editore: Sperling & Kupfer

Collana: Pickwick

Pubblicato: 21/10/2013

Prezzo: €12,90













TRAMA

Ben Mears, scrittore di successo, torna nella cittadina di provincia in cui è cresciuto. Nei suoi occhi un'immagine che ancora lo perseguita: un cadavere scoperto quand'era bambino in una casa abbandonata. Sono passati anni, ma l'orrore sembra quasi più terribile oggi di allora. Nella stessa casa accadono cose strane in particolare da quando due uomini misteriosi sono andati a vivere tra le sue mura.


RECENSIONE

(ATTENZIONE SPOILER)
Se avete intenzione di leggere questo libro e non sapete di cosa parla ma vi attrae il mistero, allora fatelo fermandovi qui e non leggendo questa recensione, perché tutta la bellezza di “Le notti di Salem” sta nello scoprire pian piano che cosa si cela nell’oscurità della notte.
Per darvi una mia opinione, però, sarò costretta a svelare il mistero, perciò se continuate a leggere sappiate che sto per spoilerare e vi consiglio di nuovo vivamente, se volete immergervi nella lettura di questo libro, di farlo senza prima lasciare che qualcuno vi tolga il piacere del brivido di svelare il mistero.
Dopo avervi avvertiti posso finalmente cominciare con il dire che, per lo meno all’inizio, “Le notti di Salem” mi ha preso davvero poco. Un avvio fiacco, davvero, tanto che per la noia ho pensato di lasciar perdere la lettura e non continuare.
Fortunatamente non l’ho fatto! Infatti, se cominciando il libro questo mi ha annoiata con la descrizione fin troppo minuziosa della vita nella piccola cittadina di Salem’s Lot, dopo un po’ la trama ha iniziato ad incalzare con misteri sempre più fitti.
Il macabro ritrovamento di un cane morto, ucciso ed impalato su di un cancello, dà il via ad una serie di avvenimenti da brivido, la scomparsa nel nulla di un bambino il cui fratellino (che era con lui quando è svanito nelle tenebre ma non ricorda nulla dell’accaduto) comincia un declino inarrestabile per una strana ed improvvisa malattia che lo uccide.
E da lì al contagio inspiegabile ed inarrestabile il passo è breve, ed uno ad uno gli abitanti cominciano ad ammalarsi gravemente.
Mi chiedo come abbia potuto non capire, dopo tutti gli indizi disseminati nel libro, di cosa si stava parlando, ma vi giuro che non ci ero arrivata, tanto che sono rimasta colpita quando il mistero mi è stato svelato grazie all’astuzia di un vecchio professore che riconosce in quello che sta accadendo una inquietante somiglianza con quanto narrato in un certo famosissimo libro: Dracula.
Vampiri! Ecco che cosa si cela nell’ombra. Ma scordatevi i vampiri buoni alla Twilight, finalmente qui si parla di veri vampiri, quelli classici, quelli che non possono svegliarsi di giorno, bruciano alla luce del sole, non possono riflettersi negli specchi, non possono entrare nelle case se non invitati, temono tutto ciò che è sacro e uccidono le loro vittime dissanguandole poco a poco. Ero sempre impaziente di scoprire, ogni volta che riprendevo il libro per andare avanti, chi si sarebbe “rialzato” quella notte.
Il ritorno del vampiro come figura di mostro e demonio ci voleva, mi è mancato parecchio. Non posso farci niente, ma ultimamente questa creatura leggendaria è stata un bel po’ maltrattata e snaturata, quindi leggere “Le notti di Salem” è stata una vera e propria boccata d’ossigeno.
Agli albori della catastrofe, quando l’invasione è appena agli inizi, il brivido è assicurato. Questo libro è riuscito a farmi paura, poi ad incollarmi alle pagine fino all’ultima, ad appassionarmi davvero. Lo stile di King è come sempre piacevole (rispetto a libri più recenti certamente più acerbo) anche se per me a volte si perde troppo in lunghe descrizioni, comunque mi è piaciuto lo stesso.
Certo, qui si è inventato poco e niente, la storia sembra una sorta di continuazione di Dracula, molto molto simile, in chiave più moderna, ma mi sono innamorata di “Le notti di Salem” tanto da dispiacermi di non poterlo rileggere come ho fatto la prima volta, ignara di tutto, senza sapere che cosa mi aspettasse, credendo che si trattasse di streghe (Salem mi aveva fatto pensare a quello).
Una vera sorpresa, l’ho adorato, ed ho apprezzato moltissimo anche il finale che lascia sempre un certo sapore amaro in bocca, ma ci sta tutto perché anche qui l’inquietudine che suscita è il risultato della mano di un vero maestro dell’orrore. E poi tutto il “dopo”, cioè vicende accadute in seguito alla “scomparsa” misteriosa di tutti gli abitanti di Salem’s Lot, ed il “prima” cioè ciò che ha preparato il terreno per tutte le vicende che sarebbero accadute in seguito… da leggere!

Bello ed avvincente.
E

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