giovedì 11 febbraio 2016

RECENSIONE: Christine la macchina infernale

Salve a tutti,
ci tengo a precisare che, come vedrete già dalla foto (che è del mio libro), la mia versione è un po' vecchietta, infatti è del 1988. I dati sotto riportati, si quindi riferiscono all'ultima ristampa.

Titolo: Christine la macchina infernale

Autore: Stephen King

Editore: Sperling & Kupfer

Pubblicato: 27/01/2024

Prezzo: €11,90












CHRISTINE
LA MACCHINA INFERNALE
(Stephen King)


BREVE SINTESI RIPRESA DAL LIBRO

“Misteriose ed inspiegabili morti sconvolgono la vita di una tranquilla cittadina americana. E intanto Christine, un'automobile Plymouth del 1958, sembra manifestare un'assurda, terrificante vita propria. Stephen King torna al tema del sovrannaturale con questo romanzo che terrà il lettore con il fiato sospeso sino alla fine.”


RECENSIONE


Farvi una recensione utile su di un libro come questo senza anticiparvi nulla è una vera impresa, lo ammetto, ma spero di rendere bene l'idea di quanto mi sia piaciuta la trama.
La storia si svolge tra il 1978 ed il 1979.
Arnie Cunningham, uno dei protagonisti per il quale ho avuto immediata simpatia, è un ragazzo emarginato, occhialuto e pieno di brufoli ma estremamente buono ed accondiscendente, che ha un unico amico, Dennis Guilder, a difenderlo dai continui pestaggi e dalle prese in giro dei bulli. E fin qui nulla di nuovo, in ogni liceo americano che si rispetti bisogna che ci siano “sfigati” e “teppisti” che si fanno la guerra, almeno finché non entra in gioco Christine, una Plymouth Fury del '58, che Arnie “incontra” per caso mentre è in macchina con Dennis. Il fatto che Christine sia praticamente a pezzi non scoraggia il ragazzo dall'acquistarla contro il volere dei suoi genitori e del suo stesso amico.
E da qui la situazione sembra precipitare.

Come al solito King riesce a rendere incredibilmente verosimili e reali tutti i suoi personaggi, devo ammettere che mi ha stretto il cuore leggere di un Arnie ingiustamente maltrattato e raggirato, ed  essere partecipe degli ostacoli che deve affrontare per tenersi Christine andando praticamente contro tutti. Il suo amore per quel catorcio al quale sente di assomigliare in qualche modo è davvero commovente, esattamente come la sua ostinazione nel volerlo con sé.
Dennis, l'amico di una vita, cerca di salvarlo da un attaccamento morboso per quella macchina, che appare quantomeno strano, visto che Arnie non pensa ad altro. E' desolante l'allontanamento al quale inevitabilmente vanno in contro, così come la nostalgia di Dennis che si ritrova senza più il suo migliore amico e che non riesce proprio a capire come sia potuto accadere (o meglio ne ha una vaga ed inquietante idea). E' proprio lui a mettersi ad indagare praticamente da subito.

Ed Arnie è destinato poco a poco a cambiare, in maniera inizialmente poco evidente, poi sempre più allarmante, fino a diventare un'altra persona... e qui m'interrompo.
L'ascesa verso un'apparente follia muove gran parte dell'azione ed è la causa scatenante di una furia che torna direttamente dall'aldilà.
Ed in tutto questo c'è l'ombra di Christine, una carcassa di macchina che sembra non avere speranze di tornare su strada e che praticamente non piace a nessuno, a parte ad Arnie.

Non posso dire che questo sia uno di quei libri che non vi faranno dormire, ma una buona dose d'inquietudine è garantita, soprattutto quando cominciano a verificarsi i primi eventi inspiegabili che portano il lettore a chiedersi cosa mai ci sia dietro ed a fare ipotesi quantomeno preoccupanti.

Una cosa sulla quale bisogna rassegnarsi leggendo i libri di Stephen King è la presenta in ogni storia della bellissima ragazza innamorata del protagonista, con un'importanza piuttosto marginale secondo me (qui poi giudicherete voi) e che stavolta si ritrova a dover fare i conti con una rivale alquanto inaspettata: Christine. Se la cosa vi appare  paradossale, aspettate di immergervi nel racconto. Christine non è una macchina qualsiasi, sembra quasi vivere, ha un passato raccapricciante che emerge come un mostro e vi farà guardare con sospetto la vostra vettura parcheggiata in garage. (Ma non l'avevo chiusa? Come mai è aperta? Non si sarà aperta da sola!)

Scherzi a parte, la lettura scorre piacevole con quel tanto di brivido che King sa sapientemente far venire fuori anche quando scrive di qualcosa che in un primo momento potrebbe sembrare assurda. E' un libro lungo, ma ne vale la pena.

Ultima considerazione, l'autore sembra avere un'autentica allergia per il lieto fine vero e proprio, il male non viene mai sconfitto del tutto così come il bene non può averla vinta senza sacrificio. La vita è ingiusta, questo sembra ricordarci King nella sua narrazione, e l'ho apprezzato perché ha dato come sempre un tocco di realtà ad una vicenda sovrannaturale, ma raccontata con tanta maestria da farla apparire perfino possibile.
In quanto a particolari macabri tipici dell'horror, inoltre, di certo non ne mancano, crudi e sanguinosi, estremamente vividi, tanto che immaginarsi le scene risulta orribilmente facile e, per gli amanti del genere, questo libro non sarà certo una delusione. La sofferenza dei personaggi è descritta come se avesse il potere di trasferirsi al lettore, di catapultarlo nella scena, di fargli provare quel che provano loro ad iniziare con l'ansia che cresce alla vista di fari inseguitori nella notte...

Non è un caso se Stephen King è un autore da besteller.

Spero di non avervi detto troppo, se siete amanti del brivido leggetelo! 
Non potete perdervelo!
E



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