giovedì 13 ottobre 2016

Premio Nobel per la letteratura 2016

In questo giorno così triste, in cui ci lascia l'ultimo vincitore del Nobel letterario italiano Dario Fo, mi sembra giusto ed appropriato dedicare un articolo alla cultura.
Dario Fo ( Sangiano, 24 Marzo 1926 - Milano 13 Ottobre 2016) è stato:
  • drammaturgo
  • attore 
  • regista
  • scrittore
  • autore
  • illustratore
  • pittore
  • scenografo
  • attivista
ITALIANO.
La sua firma

Vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1997 e già candidato al Nobel nel Febbraio del 1975, riceve l'ambito premio grazie ad una frase, questa frase...

« Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali,
 dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi. »



Oggi in questo giorno così particolare una nuova proclamazione, vince il Premio Nobel per la letteratura 2016... Bob Dylan!

Se ne era parlato nel 1996, ma il suo nome non era tra i favoriti per il Premio Nobel per la letteratura del 2016. E' Bob Dylan il Nobel per la letteratura 2016. Il comitato dei Nobel di Stoccolma lo ha comunicato con questa motivazione: «Ha creato una nuova poetica espressiva al suo interno,grande tradizione canora americana». Una grande segnale, perché è la prima volta che Stoccolma considera la musica 'pop' come una forma d'arte. I testi delle canzoni di Dylan sono infatti vere e proprie poesie in musica e hanno anche dato voce al movimento dei diritti civili negli Stati Uniti degli anni Sessanta. Un'occasione unica per riascoltare uno dei musicisti più importanti della storia della musica.



Nel 2015 invece, il Premio Nobel per la letteratura fu assegnato ad una grandissima
 Svetlana Aleksievič

Autrice di: Preghiera per Cernobyl 

Come recita la motivazione ufficiale, il riconoscimento va alla "Sua polifonica scrittura, un monumento alla sofferenza e al coraggio nei nostri tempi".
I suoi libri raccontano la vita e la guerra in Russia in epoca pre e post sovietica. Giornalista e grande narratrice, tradotta in più di venti lingue, la Aleksievič è stata costretta a lasciare la Bielorussia perché accusata dal regime di Aleksandr Lukašenko di collaborare con la CIA.
Le sue opere danno voce alla gente. In particolare, in Preghiera per Cernobyl’ la Aleksievič ha fatto parlare il "popolo di Černobyl'" composto di persone dalle professioni, destini, generazioni e temperamenti diversi, donne, uomini, bambini e soldati, contadini e intellettuali, credenti e atei toccati dalla tragedia nucleare.

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